I giocatori L'opinione di Federico Mussini «La chiave della gara è stata la fisicità: non possiamo subire» RITMO «Con il rientro di Pusica, il mio ruolo è quello di cambiare ritmo uscendo dalla panchina» ha detto il play. Non ci è riuscito ¦ Pesaro «CON IL RIENTRO di Pusica sapevo che il mio utilizzo sarebbe stato diverso, adesso il mio compito è dare un cambio di ritmo partendo dalla panchina». Così Federico Mussini che continua la sua analisi anche della partita contro la Segafredo Virtus Bologna: «Gli avversari di turno sono una squadra tosta e noi abbiamo subito la loro fisicità. E' stata questa la chiave della gara». Un aspetto che ha condizionato anche altri match giocati dalla Carpegna Prosciutto come lo stesso play conferma: «In tutte le gare giocate finora abbiamo pagato la leggerezza della nostra formazione, dobbiamo scendere in campo con maggiore aggressività, fin dal primo minuto, dobbiamo mettere le mani addosso, aggirando così i centimetri e i chili che abbiamo in meno rispetto alle nostre avversarie. Stiamo lavorando veramente ogni giorno in palestra per sopperire a questo limite». Sulle due settimane di pausa dal campionato, il numero 4 della Vuelle dice: «Il periodo senza competizioni è stato utile per inserire meglio i nuovi giocatori , ma due settimane sembrano però anche infinite. Si vive una sensazione strana, quando inizi una partita è diverso, ma dobbiamo abituarci a questo e lavorarci su». ARRIVA poi in sala stampa Giampaolo Ricci, uno degli italiani di valore che schiera la Segafredo: «Sapevamo che sarebbe stata una partita non facile, Pesaro recuperava giocatori importanti, abbiamo dovuto metterci energia e fisicità». Soprattutto sul -3 dei padroni di casa nel secondo quarto: «Quando loro sono rientrati, noi abbiamo ricominciato a giocare, in difesa abbiamo scavato il gap, è stata una bella prova di squadra, di solidità, bravi tutti». Dopo 13 anni la Virtus torna in vetta: «E' bello stare lì in alto - commenta il numero 11 dei bianconeri -, è stimolante, ma d'ora in poi chiunque giocherà contro di noi firmerà la partita della vita. Milano ha perso? Dobbiamo guardare solo a noi stessi». Sulla sua squadra: «E' la più forte, più lunga, con più nomi e gente d'esperienza in cui abbia mai giocato. E' bello, ma c'è anche tanta sana competizione per