Questa non è l'Olimpia di Messina La seconda sconfitta al Forum fa arrabbiare il coach, durissimo coi suoi: «Con 89 punti in casa si deve vincere» A testa bassa: Vladimir Micov, 35, serbo dell'AX Armani Exchange dopo il ko BASKET di Sandro Pugliese Per Milano 2 vittorie e 2 ko in Italia, un successo e una sconfitta in Eurolega. Se non fossimo nel "belpaese" forse non ci sarebbe nessuno che suonerebbe il campanello dall'allarme, ben sapendo che il processo di costruzione di una squadra nuova di alto livello che vuole essere pronta per quando si gioca davvero per i trofei segue delle dinamiche diverse rispetto a chi magari vuole vincere subito per generare entusiasmo tra i propri tifosi o partire forte per mettere in sicurezza la classifica. Non c'è solo quello ovviamente, c'è anche un'Olimpia che sta vivendo di alti e bassi, di errori ancora marchiani in difesa e di percentuali ondivaghe al tiro, ma anche un'AX che sta giocando senza uno dei suoi bomber (Nedo-vie), il suo pivot titolare (Gudai-tis), per 3 gare senza il suo metro- nomo (Micov) e da un paio senza neanche il suo colpo NBA (Mack). E' che la mentalità è proprio diversa, nessuno si preoccuperebbe oltreoceano se i campioni NBA dei Toronto Raptors perdessero 3 delle prime 6 gare, soprattutto in luogo di tutte queste mancanze. Ecco, forse si dovrebbe guardare oltre a quello che c'è in ogni singolo risultato, cercando di elevare l'italica cultura sportiva verso un piano superiore che sia quello del risultato finale e non solo quella della valutazione gara per gara. Non è facile, ma forse è proprio questo che l'esperienza quinquennale di Ettore Messina in NBA ai San Antonio Spurs dovrebbe insegnare. Coach Messina, comunque, è duro riguardo il ko con Brindisi: «89 punti dovrebbero essere sufficienti per vincere qualsiasi partita, soprattutto in casa, ma in difesa abbiamo commesso errori di ogni tipo. Se per tre quarti il rendimento della squadra non è stato sufficiente, la responsabilità è mia. 92 punti subiti sono inaccettabili». «Ringrazio i tifosi - aggiunge il coach - perché sono stati pazienti e ci hanno anche spinto nella rimonta finale, che per poco non ci è concretizzata. Anche lì, un paio di palle perse e rimbalzi mancati, ci hanno impedito di concluderla. Ma ripeto sono i 92 punti subiti che li ritengo inaccettabili». Con rispetto per la prestazione di Brindisi, è vero che se l'Olimpia avesse ritenuto fondamentale vincere la partita magari qualche rotazione sarebbe stata diversa, basti pensare ad un Micov seduto a riposare per 8' del 3° quarto, o un Moraschini in campo nel finale «passando« un paio di tiri importanti. In un campionato dove si giocano i playoff il cui accesso da parte dellOlimpia non viene messo in dubbio, non saranno due sconfitte ad inizio stagione ad interrompere il percorso di crescita della squadra. E anche qui Messina è molto chiaro quando si parla di impegni ravvicinati: «Qualcuno fa fatica a giocare due gare così ravvicinate, ma non vorrei a ottobre parlare di stanchezza, mi sembra una cavoiata. Recuperando gli infortunati, ad esempio Gudaitis, miglioreremo anche in questo versante. Sulla qualità del lavoro non ho niente di cui lamentarmi, per cui dobbiamo continuare a lavorare e migliorare». Questa volta è proprio il caso di dirlo: ai posteri l'ardua sentenza. Non solo campionato, però, perché l'Olimpia di Messina deve crescere anche in Europa. Milano tornerà in campo per la terza giornata di Eurolega giovedì 17 ottobre, impegnata nella difficile trasferta a OAKA contro il Pa