AILOVEDISGHEIM Più basket e un po' ovunque Se non al Quirinale magari in tv o fatto un fine settimana dedicato ai libri. Il primo appuntamento è stato un incontro sul poeta Montale, che mi ha fatto un immenso piacere, perché vi ho incontrato molti giovani, ai quali spesso contesto le diuturne disinformazioni sui vari social, anche se riconosco che hanno ragione quando sostengono che la scuola ha detto poco. Lascritturapoeticadi Montale, che ha vissuto le vicende della Seconda Guerramondiale, così come lasuccessivaLiberazione e la nascita di una societàmassi-ficata, sono realtà chealcuninon considerano per mancanza di educazione specifica. Parlando dei giovani, vedo che Greta è sta-ta imitata da tanti che hanno mo-bilitato milioni di personeintut-tii continenti: dobbiamo essere compiaciuti di queste iniziative, ma anche avvertiti per laconfer-madell'indifferenzadeipotenti e degli arricchiti aquesti problemi. Già qualche annofa un uomo venuto dall'Argentina che si chiamaBergoglio,nellasuaEn-ciclicaLaudato sii, aveva anticipato le critiche alla speculazione, particolarmente neU'Amaz-zonia, dovuta al potere dei soldi che non valuta nessuna realtà etica o sociale, mirando solo al profitto.LastessaEnciclicaave-va quasi ipotizzato una terza guerra mondiale.... Mi auguro che questa parte non si avveri, nonostante i tentativi e i falsi tentativi di pace, venduti come realtàepoitraditiilgiornodopo. Torno ai libri perchémi piacerebbe vedere da parte dellaFe-derazione Pallacanestro unaat-tenzione apromuovere lanostra disciplina allargando la stretta cerchia degli addetti ai lavori. Per esempio, il20 ottobre il Comune di Luino haorganizzato un eventoperunriconoscimento a Pupi Avati, intitolato allo scrittore Piero Chiara. Potrebbe essere un'occasione per ricordare un grande del basket come Bob Morse: arrivato in Italia fresco laureato in bioetica, è stato poi giocatore a Varese 8 anni e 2 a Reggio Emilia, vincendo con Varese di tutto e di più, e una volta tornato negli Stati Uniti, per l'amore perle nostre terre e particolarmente per ilVare sotto, si è laureato in Storia e letteratura italiana con una tesi dedicata proprioairacconti di Piero Chiara, e poi per anni è stato docente all'università. Mi piacerebbe vedere gli addetti stampadellaFederazione darsi da fare perché si parli di basketanchenelletrasmissioni generaliste di grande seguito nelle tvnazionali, come l'Eredità su Rail o altri quiz sugli altri canali, dove le domande sulbasket sono molto meno numerose non solo di quelle sul calcio, ma anche sulla pallavolo o sul rugby o altri sport "minori". Credo che dovremmo adoperarci perriporta-re le partite sulle Tv pubbliche, perché le varie opzioni a pagamento, per quanto benorganiz-zate, non raggiungono più del 20% degli spettatori. Non so se in Italia arriveremo amettere un canestro al Quirinale, così come è successo inAr-gentina alla CasaRosadaper celebrare l'argento all'ultimo Mondiale... Mi accontenterei che la pallacanestro e tutti gli altri sportfossero vissuti inmodo più umano e semplice. Mi sembracheilprofitto condizioni in modo esagerato tutte le inizia-tive:nonsodove vogliamo andare solo per convenienza degli sponsor, se dobbiamo organizzare delle gare di scineldeserto oppure ancora spingere su prestazioni estreme. Tornando ai libri, debbo ringraziare Carlo Perotti, che mi ha presentato un suo nuovo libro, intitolato "Canturini - Uomini che hanno reso grande la Pallacanestro Cantù" conlaprefazio-ne di Stefano Sacripanti. Un lavoro meticoloso, fatto con one-stàinteUettuale e grande amore per la nostra Pallacanestro. Sul campo di gioco, intanto, proseguiamo con tranquillità senzaesasperazioni Cantù deve restare umile, evitando di pensare che sia inevitabile prendere delle scoppole in trasferta e automatico vincere in casa, mettendo in difficoltà una squadra così giovane e tuttada costruire Per finire, un sincero augurio allanuovaCommissione creata dallaLegaPallacanestro, per lavorare sugli eventi e composta daósocietàcioèleduebolognesi, Cantù, Milano, Sa