Cronisti in erba scatenati BiancorossL. sotto torchio Infante e Fontecchio hanno risposto alle domande di 6 piccoli tifosi-giornalisti «Con la Virtus avete giocato bene?». «Sognavate il basket da bambini?» Foto ricordo per Infante e Fontecchio con i baby cronisti «Quanto sei alto?», chiede Lorenzo. «2 metri e 6, senza tacchi», risponde Luca Infante. «Cosa vuol dire? Che se avessi i tacchi sarei più alto...». Divertimento, semplicità, ma anche un po' di emozione, con la voglia di scoprire a farla da padrona. Ieri, in un video pubblicato sui social dalla Pallacanestro Reggiana, il debutto ai microfoni di alcuni giornalisti d'eccezione, che hanno subissato di domande Luca Infante e Simone Fontecchio. Sì perché dall'altra parte del tavolo, per una volta, c'erano sei bambini tifosi della Grissin Bon che hanno potuto vestire i panni del cronista inviato alla conferenza stampa. E così l'emozione della prima domanda e l'aspettativa nella risposta si potevano leggere benissimo negli occhi dei piccoli inviati. «Sognavate di giocare a basket da piccoli?», chiede Bianca. «Giocavo a calcio, poi alle medie a No-cera Inferiore un mio insegnante mi ha invitato a provare nella sua squadra. Da lì iniziò il mio sogno, in modo casuale», racconta Infante. Il giornalista bravo, si sa, talvolta deve anche porre domande molto dirette, come quella di Achille, che chiede ai biancoros- si se credono di «aver giocato bene contro la Virtus»». «Complimenti per la domanda, molto difficile - sorride Fontecchio -, Non abbiamo giocato molto bene, ma stiamo lavorando per migliorare». «Avete giocato bene anche quando avete perso?», chiede poi Francesco quando arriva il suo turno, ««i può giocare bene anche nelle sconfitte, ma l'importante, quando si perde, è tenere le cose positive per migliorare», spiega poi Infante. C'è tempo, però, anche per un momento musicale, con O'Guer-riero che, su richiesta di Lorenzo, si mette a cantare la canzone dello spot televisivo della Grissin Bon, prima di arrivare a parlare di scuola elementare. «La mia prima maestra? Lina», racconta Infante. «La mia si chiamava Mirella», interviene Fontecchio. «Bisogna fare sport, ma anche fare i compiti, studiare e leggere eh...», tiene però a dire Simone Fontecchio, prima di dare un cinque finale a tutti i bambini. Andrea Russo © RIPRODUZIONE RISERVATA LA