Vecchio palas, caccia al parquet della gloria In tanti hanno chiesto di avere un legnetto del pavimento su cui la Vuelle vinse gli scudetti. Si smantellerà e si farà un evento benefico di Elisabetta Ferri E' solo una doga di parquet, ma per molti pesaresi è come un pezzo di cuore. Perché quel legno, nel corso degli anni, è stato calpestato da fior di campioni, o magari solo dai propri piedi, quando si sognava di diventarlo. La demolizione del tempio della pallacanestro pesarese, il vecchio palas di viale dei Partigiani, iniziata dopo tanti rinvìi, sta provocando una potente nostalgia in chi ha vissuto là dentro giornate gloriose. Ecco perché è cominciata la caccia a un pezzo di quel campo che dal 1980, la stagione in cui fu montato, ha ospitato centinaia di partite e visto accadere innumerevoli episodi, fino al culmine del primo scudetto della Scavolini, datato 19 maggio 1988, invaso da migliaia di persone impazzite di gioia. L'assessore ai Lavori Pubblici Enzo Belloni racconta le richieste, in fondo nemmeno troppo anomale per una città che vive di basket, ricevute dopo che sono iniziati i lavori al vecchio hangar. Lui stesso, che ancora insegna Tabe del basket ai ragazzi, è cresciuto con la palla a spicchi in ma- IL MAGGIO RADIOSO DEL 1988 Quando migliaia di tifosi invasero l'hangar per la vittoria del campionato no e trova questa richiesta comprensibile, diciamo anche un po' commovente. «Me lo ha chiesto Silvio Canarina con la sua associazione, per realizzare dei piccoli gadget da vendere poi in beneficenza - rivela Belloni -, ma anche Ario Costa o Franco Bertini, che su quel parquet hanno dato l'anima: a loro è un dovere lasciarne un pezzo. Ma anche la gente comune mi scrive su Facebook chiedendo se si può portarne a casa un angolino per ricordo». Dunque quelle tavole di legno marrone scuro, consumate dai passi di tante scarpe da basket, da quelle di pezza di una volta a quelle più moderne, non andranno buttate: «Sono rimasto d'accordo con la ditta che appena cominceranno le demolizioni interne, perché ora che il tempo lo consente si lavora su quelle esterne, e verrà smantellato il parquet originale mi avviseranno. Che poi - sottolinea ancora l'assessore - quello del vecchio palas non è un vero parquet, ma solo dei listelli incollati sul cemento, che fu il primo fondo: ecco perché era tanto duro e mancava di elasticità. Ma una volta i giocatori non si lamentavano, erano abituati a ben altro: però credo che abbia fatto la fortuna di molti fisioterapisti, i guai fisici erano all'ordine del giorno». Belloni racconta anche che mol- L'ASSESSORE BELLONI «La gente mi chiede di portarsi a casa il ricordino. Si faranno anche piccoli gadget» ti curiosi in questi giorni «si fermano davanti al cantiere e mettono la testa in mezzo alla rete per sbirciare che cosa succede dentro. La struttura ormai è totalmente sventrata" spiega l'assessore. Quel parquet, venuto dopo la gomma nera degli anni pionieristici, ha visto di tutto: dalle batoste agli scudetti, dai canestri all'ultimo secondo alle risse; ha visto salire il fumo delle sigarette di quando al palas si poteva ancora fumare e dopo l'intervallo la partita cominciava in una sorta di nebbia. Intere generazioni di pesaresi ci sono passate, ci hanno giocato, sudato, poi magari ci hanno portato i figli ad imparare il basket. «Lì c'è anche un pezzo della mia vita - sospira Belloni -, perché quando ho iniziato ad allenare lo facevo proprio in viale dei Partigiani, nell'orario precedente alla prima squadra, dalle due mezza alle quattro e mezza del pomeriggio». Sarebbe bello, perciò, che tutti questi cuori che ancora pulsano nella pancia del vecchio palas producessero un risultato solidale: «Cercheremo di organizzarci in maniera tale da accontentare tutti. Farlo con uno scopo benefico potrebbe essere bello, dando un piccolo s