Coach Carrea: «Abbiamo fatto qualcosa di grande» Il tecnico biancorosso analizza la vittoria contro la Reyer: «Per vincere sapevamo che avremmo dovuto prendere anche dei rischi» BASKET Un capolavoro. Può apparire esagerato, ma se si guarda attentamente cosa è successo al PalaCarrara è difficile usare altri termini. Pistoia ha battuto Venezia, i campioni d'Italia, e per riuscirci non può che aver fatto un capolavoro. «Ai ragazzi a fine partita - dice coach Michele Carrea - ho detto che ora dobbiamo andare a Brescia e provare ad essere competitivi anche in trasferta avendo bene in mente la partita di Brindisi e non quella di questa sera. Qui, in sala stampa, dico che dobbiamo renderci conto di ciò che è stato fatto. Spero che la squadra sia definitivamente entrata nel cuore della gente senza doverle sempre chiedere la riprova della prossima partita. Se stiamo tutti insieme sono sicuro che possiamo farcela a raggiungere il nostro obiettivo». La percezione di ciò che ha fatto Pistoia ce l'abbiamo e non a casa abbiamo parlato di capolavoro che è stato sia a livello tattico che mentale. La OriOra nel primo quarto ha dovuto prendere due sberle prima di scrollarsi di dosso la sconfitta contro Brindisi e quando poi ha iniziato a giocare lo ha fatto alla grande. «Questa è stata una partita tra i campioni d'Italia e noi che abbiamo giocato con tanto desiderio e sinceramente non sarei intellettualmente onesto nei confronti dei giocatori se dopo una vittoria come questa trovassi degli aspetti negativi. Abbiamo giocato una partita certi che per vincere avremmo dovuto prendere dei rischi e così è stato. Abbiamo richiato dei miss match che abbiamo continuato a tenere per 25 minuti, abbiamo rischiato andando sotto di taglia e di peso. Questo approccio difensivo ci ha consentito di trovare situazioni di campo aperto che hanno rappresentato un grosso vantaggio visto che giocare a difesa schierata contro Venezia sarebbe stato molto difficile. A tutto questo vanno aggiunte le prove singole come quella mostruosa di Salu-mu in attacco. Nell'ultimo quarto abbiamo sofferto sul post up con Venezia che ha subito ricucito il gap che magari potevamo gestire meglio invece di fare andare la partita sugli episodi». Un ultimo quarto dove Pistoia ha definitivamente impresso il proprio marchio sulla partita grazie ad una prova difensiva monstre. A 3 minuti dalla siren-za Venezia aveva segnato solo 2 punti. «La consistenza difensiva è stata incredibile Der tutta la Dartita - spiega Carrea - Come ho detto gli ordini erano: voi fate i cambi poi dovete farcela da soli. Ci vuole grande coraggio e voglia e i ragazzi sono stati eccezionali perché giocare una partita sui cambi non è mai facile». Una tattica che ha portato i suoi frutti visto com'è andata la partita e soprattutto il risultato. Battere Venezia non è mai una vittoria banale, ma ha sempre un significato particolare perché quando di fronte una grande è così. «Sono un estimatore del modello Venezia - afferma Carrea - della sua capacità di programmare e di fare basket che a me piace tantissimo. Lo scorso anno la vedevo in televisione, adesso ci ho giocato contro e sono estre-mente felice. Continuo a sostenere che il modello creato da Venezia sia da prendere come esempio e invece vedo con dispiacere che viene sottolvaluta-to». Maurizio Innocenti IL PUNTO «Abbiamo giocato una partita sui cambi e non era facile: per questo i ragazzi