Chapman in campo nonostante i problemi fisici, poi è costretto a dare forfait Sotto, lo striscione dei tifosi: "Pesaro merita di più" Disastro Vuelle: lo spettro della A2 fa paura Anche Cremona sbanca la Vitrifrigo Arena, decimo ko, mentre Pistoia e Trieste vincono. Ora la società deve muoversi sa, maledettamente. Pusica ha ricevuto l'ordine di non affrettare la manovra, perché se la fai correre Cremona ti ammazza. Ma i ritmi della Carpe-gna Prosciutto sono quelli di una tartaruga e non portano a niente, se non a tiri presi negli ultimi secondi in maniera spesso complicata. I biancorossi rimangono in partita fino a che la Vanoli storce i ferri insieme ai padroni di casa, cioè 8 minuti (11-13). Poi De Vico, appena entrato, infila la bomba che apre la prima crisi (11-18). Chapman è ancora visibilmente claudicante ma almeno cerca di aprire spazi per i compagni. Dall'altra parte, però, prima Sobin e poi Happ, banchettano in area. E' la solita storia, non c'è stazza per contenere i lunghi altrui. Nel 2° quarto Perego riprova Drell, che ha perso ormai il posto in quintetto, ma il ragazzino estone combina solo danni e la sua partita dura poco più di 6'. La Vuelle insiste comunque a sparare dall'arco nonostante i risultati scadenti (1/16 all'intervallo), mentre la Vanoli trova con Saunders e Mathews canestri che fanno malissimo e se ne va (21-32 al 18'). Pesaro ricuce fino al -7 ma prima dell'intervallo c'è la fotografia di questa squadra, un misto tra ingenuità e sbadataggine: Barford scocca l'ultimo tiro troppo presto, concedendo a Cremona addirittura un gioco da tre punti in contropiede. In certe occasioni manca il cervello, oltre al talento. Il pubblico stavolta fa di più che fischiare: inveisce contro le nefandezze che deve sorbirsi. Inizio di ripresa senza sussulti, anzi è la Vanoli a giocare con più ardore, con Sacchetti che si PESARO E' difficile accettare il livello di basket proposto da questa squadra: la regia è lenta e prevedibile, i tiratori non la mettono mai, il pivot non c'è. Ma che razza di disegno tecnico c'era dietro questo gruppo, si chiede la gente che urla a più riprese «meritia- mo di più». In effetti, serve più di questo per poter competere in serie A, oltretutto ora che la grinta dei ragazzi di Perego sembra svanita, forse perché è calata - se non defunta - la fiducia. I risultati delle altre non aiutano: rima della palla a due Pesaro sa già di essere staccata di 6 punti dal penultimo posto, con Pistoia e Trieste vincenti. E la palla pe- sbraccia a bordocampo: sul +18 (33-51) sembra finita, con Ruz-zier che punisce ogni volta che rimane libero sull'arco. Chapman non ce la fa e dà forfait, i medici in panchina gli tolgono i bendaggi alla caviglia; si procede con Eboua che da n.5 fa quello che può, con mezzi tecnici ancora grezzi. La squadra gli chiede troppe volte di prendersi responsabilità, anche quando la gara potrebbe riaprirsi dopo gli scatti d'orgoglio di Zanotti: per tre volte sul -8 con la palla in mano, le scelte sono però le più scellerate. Infine, quando Thomas lancia in contropiede Pusica al quale sfugge la palla, che finisce in parterre, la gente esplode. Proprio non ce n'è. Bisognava intervenire prima, ma se non lo si fa nemmeno ora, la parola A2 è già stampata in fondo alla strada. Elisabetta Ferri CARPEGNA PROSCIUTTO VANOLI CREMONA CARPEGNA PROSCIUTTO PESARO: Bar ford 15, Drell, Mussini 11, Pusica 2, Miaschi 2, Eboua 11, Chapman 4, Alessandrini ne, Basso ne, Thomas 10, Tote ne, Zanotti 8. Ali. Perego. VANOLI CREMONA: Saunders 16, Mathews 11, Zanotti ne, Sanguinetti, Gazzotti ne, Ruzzier 11, Sobin 6, De Vico 3, Happ 12, Stojanovic 6, Palmi 5, Akele 4. Ali. Sacchetti. Arbitri: Biggi, Di Francesco, Dori. Note - Parziali: 13-18, 27-40, 45-59. Tiri liberi: Pesaro 15/19, Cremona 3/11. Tiri da tre punti: Pesaro 4/29, Cremona 9/23. Rimbalzi: Pesaro 47, Cremona 44. Assist: Pesaro 8, Cremona 13. Usciti per falli: nessuno. Fallo antisportiv