Virtus e super Teodosio: una notte da dieci e lode L'asso serbo ispira i compagni chiudendo con la bellezza di undici assist Travolta Cantù che era partita bene: sono sei i punti di vantaggio sulle seconde di Massimo Selleri Vincendo contro Cantù la Virtus ha collezionato la decima vittoria consecutiva, e sebbene il coach Sasha Djordjevic non voglia tante celebrazioni perché anche non si è portato nulla in bacheca, è davvero difficile seguirlo su questa linea, dato che gli altri stanno facendo peggio. La sconfitta di Brindisi a Trento riporta a 6 i punti di vantaggio tra la V nera, che occupa saldamente la vetta della classifica, e le dirette inseguitrici che sono diventate tre. Oltre ai pugliesi, ci sono Sassari e Milano. La filosofia del tecnico serbo dice che la vera finale sarà quella di domenica a Cremona intanto, però, i 6.399 sostenitori bianconeri che ieri hanno raggiunto il Pa-laFiera, si godono l'unica formazione che in serie A ancora non è stata costretta a fare i conti con una sconfitta. Il turno di riposo non ha cambiato il dna della Virtus per cui anche contro i brianzoli la difesa viene tenuta nello spogliatoio per tutti il primo tempo. Il secondo quarto inizia con il tabellone che indica il punteggio di 21-21 a dimostrazione di come l'attacco funzioni senza particolari problemi, ma dall'altra parte del campo si conceda troppo tenendo viva una partita che si poteva già chiudere sul 36-26 e che, invece, continuerà a regalare emozioni. Apparentemente le cose cambiano dopo che la società ha consegnato una maglia dedicata al ciclista Vincenzo Nibali, ma non c'è nulla di casuale dato che, come da copione, i bolognesi durante la pausa si sono schiariti idee, mentre Cantù non può altro che assistere al «Milos Teodosio Show». Teodosio (nella foto Schicchi a destra) ancora volta fa vedere come i campioni veri siano quelli che fanno giocare bene la squadra e non quelli che gonfiano il tabellino senza pensare a chi gli sta attorno. A 22" dalla fine del terzo quarto c'è il +19 bianconero (67-48) e questo è il segnale di un cedimento a cui neppure una vecchia volpe come Cesare Pancotto riuscirà a porre rimedio tanto che il periodo si chiuderà sul 69-49. Dieci minuti di tempo della spazzatura, come direbbero oltreoceano sono davvero tanti, ma bisogna giocarli e la V nera non sembra proprio voler seppellire i suoi lati volitivi. La rimonta brianzola si ferma sul 76-65 e poi si torna a macinare aioco con Cantù che rimane stri- tolata e più che impelagata nella lotta per non retrocedere. E' grande festa al PalaFiera una squadra che deve ancora crescere in qualche aspetto: continuità, palle perse e tiri liberi, fattori che restano nelle normali aree di crescita di una squadra senza diventare difetti. i RIPRODUZIONE RISERVATA VIRTUS BOLOGNA CANTÙ' VIRTUS BOLOGNA: Markovic 10, Ricci 2, Cournooh 6, Weems 15, Gamble 13, Teodosio 15, Gaines 3, Ricci 2, Baldi Rossi 5, Pajola 5, Hunter 13, Deri 2, Nikolic. Ali. Djordjevic. CANTÙ': Corban 6, Clark 17, La Torre 3, Haynes 10, Burnell 10, Young 11, Yancar-los 2, Pecchia 2, Simeoni, Wilson 11, Proci-da ne, Barapapè ne. Ali. Pancotto. Arbitri: Rossi, Baldini e Vita. Note: parziali 21-21; 41-36, 69-49. Tiri da due: Virtus Bologna 29/46; Cantù 21/35. Tiri da tre: Virtus Bologna 7/19; Cantù 7/27. Tiri liberi: Virtus Bologna 10/18; Cantù 7/10. Rimbalzi: Virtus Bologna 39; Cantù 36. IL SOLITO COPIONE L'ingresso di Milos e tanta intensità danno la spinta giusta App