AILOVDISCHEIM Alberto, Antonello e Pierluigi E quel basket nato in oratorio unedì ho fatto una piacevole full immersion nellanostra pallacanestro. Mi sono venuti a _ trovare la Tata Nicoli-ni, Sandro Zappa e laRosvRossini, mamma di Alberto. È stata una piacevole occasione nella quale abbiamo ricordato tante altre volte in cui ci siamo incontrati, quando io andavo a Trevi-glio con Roberto Allievi per acquistare Alberto e lei gestiva la libreria San Paolo. Il papà di Alberto, scomparso qualche anno fa, faceva amato-rialmente l'allenatore di calcio e quindi il figlio, pur passando albasket, ha avuto dei momenti nel quale avrebbe voluto fare l'allenatore. La Rosy ci ha comunicato che adesso questain-tenzione l'ha abbandonato definitivamente dicendoci che fa un sacco di chilometri, perchè spesso va a Jesi atrovare il figlio quattordicenne e lamoglie e fa avanti indietro per FArmani rimanendo fuori a dormire dalla mamma. Alla sera invece sono stato invitato dalla Cassa Rurale di Cantù per una serata in onore di Antonello Riva e Pierluigi Marzorati organizzata da i Giganti del basket: alla sala convegni "Zampese" dellabanca ci si trova sempre bene perchè è un locale accogliente dotato di ogni confort. Laregia, mi è parso di capire, che è stata di Nicoletta Mezzalira, mentre il condutture è stato Dino Merio. Riconosco pubblicamente che Dino si dimostra sempre più bra- vo nell'incarico, disinvolto e soprattutto preparato. Ho sentito con piacere degli interventi molto esaustivi dai due "grandi" e devo dire che negli ultimi tempi ho sentito spesso Pierluigi, Antonello non sono mia riuscito a trovarlo. L'ho visto in forma con la presenza di tutta la sua famiglia. Hanno partecipato, come sempre, Valerio Bianchini, Dan Pe-terson e Franco Arturi della Gazzetta dello Sport con la figlia Giulia. Al di là del prevedibile duetto Bianchini-Peterson, mi è piaciuto molo l'intervento di Arturi in ricordo di Arnaldo Taurisano. Come spesso ho sostenuto, se ho fatto qualcosa di buono a Cantù è stato proprio portare il Tau acollaborare con me per tre anni in panchina e soprattutto continuare il lavoro del vivaio voluto da Aldo Allievi. Non ho visto colpevolmente tutti gli amici perchè ero in pri-mafilae lamiamobilità attuale non mi ha consentito di alzarmi e salutarli. Hanno partecipato anche i ragazzi della nazionale Under 16, con l'allenatore Bocchino, e spero che questi ragazzi ripetano la storia delle due icone mettendo l'impegno necessario, voluto convintamente per arrivare in alto. Le occasioni della vita vanno sudate e bisogna sacrificarsi altrimenti non ti regala niente nessuno. Ho salutato con piacere Anna e Wolfango Ma-socco, che non vedevo da tempo. Mentre uscivo ho incontrato Roberto Allievi e ho pensato che sarebbe bello se i Giganti delbasket facessero un numero sui proprietari dei primi anni delle società. Anche qui si parte dagli oratori. Non solo a Cantù, ma alla Libertas Livorno piuttosto che all'oratorio San Giovanni Bosco a Treviso, dove giocava il povero Gilberto Benetton, nelle città del Nord-Est tipo Gorizia, Udine Trieste e anche Gradisca, piuttosto che a Torino dove l'attività veniva svolta nel rione Crocetta. Soprattutto aPesaro dove il vivaio di Fava ha sviluppato tantissimi giocatori per la Nazionale, così come il Collegio De Merode dei Barnabiti a Roma. Molti degli sponsor che si erano avvicinati al basket diventarono poi proprietari delle squadre stesse, masoprattutto acquisirono la passione necessaria per aiutare la crescita di un vivaio. Se nonfosse stato per la passione Scavolini rinunciò all'acquisizione della nostra squadra a Franco Corrado ha potuto diventare proprietario del Cantù basket. Ma questo è il passato. Il presente è fornito dal derby d domenica prossima della nostra squadra contro Vare se. Non sappiamo se gli avversari utilizzeranno anche Cervi, sono già dif fieni per la loro fisicità e grinta. Cervi con la sua altezza, la sua esperienza è un ulteriore muro che preoccupa. Spe