Basket DerbyssimoaDesio La sfida con Varese è iniziata a tavola Oggi alle 17 a Desio il derby Cantù-Varese, delicatissimo peri canturini. Ieri sera a Milano il preludio, a tavola, con tutti i grandi ex alle pagine 62 e 63 Cantù-Varese, ex protagonisti Il derby dei grandi ex si è giocato a tavola Tra ricordi e aneddoti L'evento. Antonio Biella ha riunito in un celebre ristorante milanese le leggende di Cantù e Varese valori della sportività tra rivali divenuti poi amici FABIO CAVAGNA MILANO Ti giri di qua e incroci il volto di Dino Menegliin. Ti volti di là e ti imbatti in Pierluigi Mar-zorati. Butti un occhio all'altro tavolo e riconosci una vagonata di canturini che hanno fatto la storia della pallacanestro italiana ed europea, da Della Fiori a Recalcati, da Fava a Gay, da Cat-tini a Cappelletti, da Bosa a Farina e Meneghel. Club che hanno segnato un'epoca E su quell'altro ancora, una fila di ex giocatori dell'Ignis da far spavento. Con Flowers, Raga, Kupec e Morse che si sono fatti vivi con altrettanti videomessaggi, tutti rigorosamente in lingua italiana. Altri tempi, davvero... Insomma, i grandi protagonisti di Cantù e di Varese - quelli dell'epopea dei due club - tutti assieme in occasione del convivio ribattezzato "Natale sotto canestro" organizzato da Acqua San Bernardo - main sponsor della Pali. Cantù - grazie in particolare alla ferma volontà di un autentico appassionato quale l'amministratore delegato dell'azienda stessa, Antonio Biella. «Sono orgoglioso di aver predisposto questo "derby della tavola" - le sue parole - in un ristorante storico qual è "Da Berti" e dove ogni sabato veniva a pranzo un gigante della pallacanestro italiana vale a dire il famosissimo giornalista Aldo Giordani» «La rivalità tra Cantù e Varese è nata proprio grazie a voi - ha poi affermato rivolgendosi a quella parata di assi lì assiepata - a quello che avete fatto voi. Ed è bello osservare come nonostante foste acerrimi avversali avete in seguito coltivato rapporti d'amicizia tra gente che peraltro ha sempre saputo rispettarsi». Curioso il siparietto tra i due fratelli Galleani, l'uno (Terenzio) massaggiatore di "quelle" Cantù e l'altro (Sandro) di "quelle" Varese, così come l'abbraccio tra Roberto Allievi e Antonio Bulgheroni, proprietari un tempo con le rispettive famiglie di ciascuno dei due club. «C'erastima tra noi e condivisione sui progetti legati allo sviluppo della pallacanestro - così il canturi-no -. Entrambe realtà "provinciali" espressione di un contesto e di un territorio limitato eppure dominatrici anche in Europa». «Mi sono ispirato al modello di Cantù soprattutto per ciò che ha saputo costruire con i giovani - l'ammissione del varesino -. Il college è stata una pietra miliare del basket italiano». Immancabile il "cata su" E poi battute prese e qua e là. Da Riva («non basta un pranzo per raccontare ciò che siamo stati, servirebbe una vacanza di una settimana..») a Della Fiori che selaprendeconRecalcati («perché ti sembra normale che un canturino vada a far vincere lo scudetto della stella a Varese?») e poi scherza con Meneghin («eri più bello quando giocavi con la maschera...»), allo stesso Dino che, più serio, accenna a uno scontro sul campo «che era tra due scuole, tra due filosofie» e allo stesso Charlie che ricorda come «il parallelo tra le due società era nella qualità delle tante persone che lavoravano al loro interno». E quando Paolo Vittori arringa con il più classico dei "cata su" ecco dalla sponda opposta inscenarsi il dissenso. La verità è che questo agglomerato di leggende ha una volta di più voluto richiamare ai valori della sportività in nome dell'amicizia E allora altri mille di questi derby. Il gruppo dei partecipanti alla reunion tra i grandi ex di Cantù e quelii