Il numero IO bianconero omaggiato dal Panathlon Bononia Villalta adesso alza anche la Torre di Maratona' «Bologna nel cuore, Porelli un secondo papà» una società che mi ha insegnato molto, compreso lo stile. Ho girato il mondo, ma sono un virtus* sino e i colori bianco e nero sono i più belli». Tra aneddoti e amarcord. «Sono cresciuto grazie ad Augusto Giorno. Poi, a Bologna, ho incontrato l'avvocato Porelli, che e stato come un secondo padre. Kresi-mir Cosic il compagno di maggior talento: era immenso. La stella conquistata a Milano nel 1984 il ricordo più bello. Strasburgo e la finale di Coppa dei Campioni, nel 1981, il rimpianto». Parla di maglia azzurra e di Me-neghin, di forbici e di argenti olimpici, dei rapporti burrascosi con Kicanovic, dei pivot più spigolosi - «a parte Meneghin, Kne-go e Radovanovic - e della sua «mattonella». «Abito sotto le Due Torri, il posto più affascinante è piazza Santo Stefano». Parla anche di maratona - «la prima volta a New York, al traguardo, ho pianto» - e di un'altra prova a Praga, meno memorabile. C'è spazio anche per Massimo Righi, ad della Lega Volley, che grazie al Panathlon e a una sua idea, ha vinto il premio fair play. a. gal. «La stella del 1984 il ricordo più bello, Cosic immenso Come picchiava Meneghin, Strasburgo il rimpianto» Una sera con Renato Villalta, leggenda della Virtus che, a tanti anni dal ritiro, conserva due primati societari: il numero dei punti realizzati con la maglia numero 10, 9.048 e quello dei rimbalzi, 3.133. Renato, veneto di nascita, è ospite del Panathlon Bononia di Doranna Melegan e viene premiato con la «Torre di Marato- na». L'occasione è ghiotta per ascoltare aneddoti e ricordi. E un legame fortissimo con Bologna. «Sono arrivato qua nel 1976, praticamente non me ne sono più andato perché sono in sintonia L AD DELLA LEGA VOLLEY RIGHI Grazie a un progetto legato alla pallavolo porta a casa il premio fair play con la citta. Q