Cervi: «All'Allianz con entusiasmo voglio mettermi subito alla prova» Il nuovo centro: «È stato facile scegliere Trieste». Ghiacci: «Un talento reggiano su cui vale la pena investire». Dalmasson: «Un riferimento vicino a canestro» Lorenzo Gatto TRIESTE. Una scommessa da vincere nel segno della programmazione. L'Allianz guarda al presente e investe sul futuro con l'arrivo di Riccardo Cervi, pivot reggiano che ha scelto Trieste per rilanciare la sua carriera. Matrimonio d'amore tra una società a caccia della salvezza e un giocatore alla ricerca di una piazza in grado di dargli fiducia per cancellare le ultime difficili stagioni. «Ci è bastato un quarto d'ora per decidere e cogliere al volo un'occasione che non potevamo lasciarci sfuggire - svela Mario Ghiacci - Riccardo è un giocatore importante, un talento ancora giovane che ha dato e potrà dare ancora molto al nostro basket e sul quale abbiamo voluto investire anche in ottica futura. Siamo convinti che abbia un potenziale ancora tutto da esprimere e che possa farlo vestendo la nostra maglia». Cervi segue il solco dei tanti reggiani che si sono susseguiti nella Pallacanestro Trieste: da Roberto Casoli a Marco Carra fino ad arrivare a Federico Mussini, biancorosso per un paio di mesi nel campionato di serie A2 che ha visto la squadra trionfare riconquistando la massima serie. «Quello che mi piace molto dell'arrivo di Riccardo, al di là del discorso tecnico, è la comune voglia di dimostrare il nostro reale valore - sottolinea il tecnico Eugenio Dalmasson - Lui sente la necessità di far vedere le sue qualità e le sue doti, noi vogliamo finire la stagione meglio di come l'abbiamo iniziata, superando le fragilità che ci hanno portato a lottare in fondo alla classifica. L'unione di queste due forze sarà fondamentale nell'alchimia del nostro gioco. È un giocatore con caratteristiche precise, un centro capace di dare nuovi riferimenti vicino a canestro. Starà a noi dargli la dimensione giusta affinché dia il miglior contributo possibile». L'utilizzo di Cervi è tutto da scoprire considerando le caratteristiche di Riccardo e il tipo di gioco che propone Dalmasson. Se è vero che a Varese il feeling con Caja non è mai nato per le difficoltà di un giocatore che non si ritrovava negli schemi di un coach poco propenso a sfruttare i suoi movimenti in post basso, bisognerà valutare la capacità dell'Al-lianz di modificare le proprie abitudini offensive. Anche alla luce di una squadra che, con Mitchell e Cooke a coprire il ruolo, non ha molti minuti da mettere a disposizione. Un aspetto che non preoccupa il giocatore. «Considero questa un'occasione importante per dimostrare quanto valgo - le sue parole - in una piazza di cui tutti mi hanno parlato bene e nella quale non vedo l'ora di mettermi alla prova dopo l'esperienza vissuta a Varese. Scegliere Trieste è stato facile, voglio dare il massimo per aiutare questa società a perseguire i suoi obiettivi e provare a essere una sicurezza in più per i miei compagni dentro l'area. Ci sono tutti i presupposti per fare bene sul campo, i nuovi acquisti dimostrano che la squadra è sì un cantiere aperto, ma che può portare con il lavoro a