MENEGHIN Auguri Dino! 70 anni da mito Il più grande giocatore italiano di basket di sempre, mito della leggendaria Varese, oggi compie 70 anni. Le parole e la storia di un campione in campo e fuori. Sciascia a pagina 37 Settanta volte Dino il migliore di sempre Buon compleanno al grande Meneghin Il basket italiano celebra i 70 anni della sua icona più famosa e vincente. Dino Meneghin, il mito dei miti nato il 18 gennaio 1950 ad Alano di Piave (Belluno) ma cresciuto e diventato campione a Varese che dal 2018 lo ha riaccolto come cittadino onorario, taglia un traguardo importante di una vita trascorsa in palestra sin dal primo approccio quasi casuale con il pallone da basket a soli 13 anni. Nel palmarès personale del pilastro della grande Ignis ci sono 32 successi con i club e tre medaglie in azzurro, un record inimitabile per il basket italiano. «In 57 anni sui campi di palloni e di scarpe ne ho consumate un bel po'... un viaggio bellissimo anche perché condiviso con tanti compagni, allenatori e dirigenti che hanno reso questo cammino particolarmente significativo. Senza di loro non avrei dovuto vivere nulla, anche per questo ho voluto così tante persone due mesi fa con me a Milano alla Dino Meneghin Night del 18 novembre. Lo sport di squadra è bello per questo, mi ha insegnato il significato della vera amicizia e l'etica del lavoro neh'allenarsi senza fatica col piacere di stare bene insieme e di essere una famiglia. L'arma segreta di quel gruppone era quella». Ancora oggi è lo sportivo varesino più vincente di sempre con 7 Scudetti, 5 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Coppe, 2 Intercontinentali e 4 Coppe Italia: è più bello vincere a casa propria? «Assolutamente sì, perché le emozioni vere si vivono sul campo insieme ai tifosi. La cartina di tornasole di quello che stai facendo, nel bene e nel male, le hai sul campo con gli umori della gente che ti fa percepire il valore delle tue prestazioni. Vincere insieme al pubblico della tua città è un'apoteosi che fa sentire tutti i protagonisti; in campo vanno i giocatori ma in tribuna ci sono migliaia di giocatori con la stessa maglia, tutti sono lì per un unico scopo». A Milano l'ha festeggiata l'Olimpia, a Varese il Comune con la cittadinanza onoraria di due anni fa... «Sarò sempre grato a Varese per quello che ha dato non solo a me ma a tutta la mia famiglia: mio padre si trasferì qui nel 1958 ed ha potuto realizzarsi sul piano lavorativo così come è stato per mio fratello oltre a mio figlio Andrea ed ai miei nipoti. Varese sarà sempre nel mio cuore e saremo sempre grati a quello che ha saputo darci». A quasi 40 anni dal passaggio a Milano nel 1981 si sente ancora ambasciatore di Varese nel mondo? «È così: mi capita ancora oggi di essere fermato da tifosi stranieri che mi parlano della Ignis e della Mobilgirgi. In realtà non sono l'unico, ma è stato tutto il concetto di Varese che è stato esportato e diffuso nel mondo grazie a quella squadra. Il gruppo e la città sono stati i veri protagonisti di quel record inimitabile delle 10 finali consecutive di Coppa dei Campioni; oggi una cosa del genere non è più alla portata di nessuno». E la Varese di oggi? Resta la passione, mancano i varesini in campo... «L'entusiasmo è sempre al massimo anche grazie a questo gruppo di imprenditori benemeriti che pur in tempi difficili cerca di costruire una realtà solida. La cosa principale è che il pubblico segue sempre, ed è il motivo per continuare ad investire; la speranza è che l'amministrazione completi finalmente il palasport, perché vedere que- st'opera incompiuta fa male al cuore. Ancor più difficile costruire nuovi talenti locali per la serie A: la legge Bosman ha fatto sparire le grandi scuole giovanili, ai miei tempi i derby era- no particolarmente sentiti perché erano sfide anche tra la matrice dei vivai di Varese, Cantù e Milano. Oggi è tutto cambiato, ma confido che con il lavoro la passione possano nascere e fiorire altri Pozzecco o Andrea Meneghin: gente con gli attributi che possa divulgare nuovamente il verbo del basket...». Giuseppe Sciascia © RIPRODUZIONE RISERVATA «Lo sport mi ha insegnato l'amicizia Varese? I tifosi sono ancora tanti, ma il Comune completi il palazzetto» 32 " TROFEI In 57 anni sul parquet ha vinto tutto il possibile, in 20 occasioni con la maglia di Varese. In carriera 836 gare in serie A con 8.580 punti. In Nazionale 271 presenze con 2.947 punti Dino Meneghin, qui con la maglia della Ignis Varese con la quale ha vinto tutto A fianco il giorno del ritiro della maglia numero 11 da parte di Milano (loto ciamiiio)