L'intervista Coach Carrea: «Il divario c'è e si è visto tutto» BASKET Il punteggio finale è duro, ma reale. Il divario tra Bologna e Pistoia è questo e non c'è da stupirsi né tanto meno da gridare allo scandalo. Pistoia ha fatto ciò che era nelle sue corde fare e non c'è da dare colpa alla squadra se alla fine il risultato è un meno 30. «C'è poco da dire - afferma Michele Carrea - il divario emerso per tutti i quaranta minuti è emerso in tutta la sua chiarezza. Giocando con una certa linearità e producendo il massimo sforzo a tratti si sono viste due squadre in campo, poi ogni sbavatura, ogni errore è stato punito dai nostri avversari e il punteggio finale dice tutto». E' vero, il risultato dice tutto e non ci sono molti commenti da fare perché di fatto non ci sono termini di paragone tra Bologna e Pistoia. C'è da prendere quanto di buono è stato fatto e correggere gli errori commessi. «Non posso giudicare un meno trenta dal punto di vista tecnico o tattico, ma devo guardare le cose che sono state fatte in modo serio e gli errori che dobbiamo correggere visto che domenica abbiamo una partita importante in casa». In effetti dal punto di visto tecnico e tattico è assurdo dire qualcosa, semmai c'è da sottolineare che nel terzo quarto Pistoia ha giocato un buon basket e non era affatto fa- cile dopo un inizio così difficile. E non tanto perché i biancoros-si hanno avuto la possibilità di ridurre lo svantaggio sotto la doppia cifra, ma proprio per il gioco messo in mostra. «Un meno trenta non va commentato parlando in termini di punti - spiega il tecnico biancorosso - Nel terzo quarto abbiamo prodotto un buon basket, poi quando gli avversari sono di questa caratura, giocano in casa e sono avanti di cinque o sei possessi, tutto diventa più facile. Il vero problema è che fatichiamo ad avere più di un quintetto in grado di eseguire i giochi e tenere una certa intensità. Non dico che dovremmo averne due perché siamo Pistoia, solo che è sufficiente spostare un t