Basket serie Al
La Virtus si conferma
Sassari suona la nona
BENIAMINO PESCATORE
¦ La storia si ripete ed è un segnale che il campionato raccoglie e decodifica come una spaccatura tra chi corre per la gloria e chi cerca un lido sereno, lontano dai pericoli della retrocessione. Il calendario, neanche a farlo di proposito, nello scorso week-end ha messo di fronte il gruppo delle prime otto, all'altro delle seconde, fatta eccezione per lo scontro Brescia-Milano, un punto esclamativo messo da chi è avanti, la Leonessa. E hanno avuto ancora la meglio le prime.
Un campionato diviso in due anche nel format, quattro gare sabato e il resto domenica, forse un modo per dare maggiore visibilità alla serie A che guadagna in appeal perché incuriosisce il fatto di non rispettare le attese del via. E così la Virtus Bologna (32 punti), non data per favorita all'inizio dei
giochi, procede spedita nella sua marcia in vetta solitaria, davanti a Sassari, mai doma. Nessun tentennamento per la squadra di coach Pozzecco, alla nona affermazione consecutiva, pronta a rispondere proprio al facile successo (+30 punti) di sabato da parte delle "V nere" in casa contro Pistoia superando a domicilio Pesaro, sempre più ultima. Gioco corale, efficacia offensiva, elementi di qualità e sacrificio. La punta di diamante di Sassari, oltre al suo coach, è Dyshawn Pierre. Per l'ala canadese seconda "doppia doppia" in due gare, capace a Pesaro di 29 punti, 13 rimbalzi, per un totale di 44 di valutazione. Grande intensità nel derby vinto da chi ha mantenuto lucidità sbagliando meno nel finale: Brescia aumenta i dubbi e le ansie di Milano consolidando la terza posizione (26 punti), rafforzando con merito il podio. Susli scudi Ken Horton, al
rientro ddrinfortunio, autore di 20 punti: in tutte le fare giocate finora con la Germani, è sempre andato in doppia cifra. Dietro a Brescia c'è Brindisi (quarta affermazione consecutiva, agganciata Milano a 22), vincente su una Roma spreco-na e prigioniera, nel bene e nel male, della coppia Dyson-Jefferson. E' il quinto stop di fila per la Virtus, frutto dell'ennesima forzatura di Dyson e nell'ingenuità di Kyzlink nel non commettere fallo, avanti di tre punti a pochi secondi dalla fine. Cremona, Venezia (20 punti) e Varese (ottava, a quota 18) fanno valere la posizione di classifica imponendosi rispettivamente a Treviso, in casa contro la Fortitudo e su Trieste, nel palasport amico. Tutte vittorie in chiave playoff, linea sotto alla quale nessuna vorrebbe scendere, ma il girone di ritorno e i nuovi innesti possono modificare, seppure non
sostanzialmente gli equilibri. Altre sperano di strappare un posto ma a queste squadre, fatta eccezione per un gruppo navigato come la Fortitudo, manca la continuità, la profondità del roster e la qualità per ambire a un posto di gloria. Se la vittoria di Reggio Emilia in casa di Trento ha consentito alla squadra di Buscaglia di rialzare la testa e di prendere Gentile e soci a 12 punti, il discorso per non andare in A2 diventa "caldo". In particolare per Roma (14), Treviso (12), Pistoia (domenica si scontrano proprio toscani e veneti) e Trieste (entrambe a 10) con quest'ultima che ha inserito due americani esperti come Hickman e Washington e punta ad abbandonare la penultima posizione, sperando di lasciare le altre in quelle sabbie mobili dove è inghiottita, seppure lentamente, la Virtus Roma mentre appare improbabile una risalita di Pesaro dal fondo.
BRINDISI Dominique Sutton a colloquio con coach Vitucci. 56.4%
TIRI DA 2