BASKET Grinta e testa L'OHOra ha trovato la ricetta giusta Innocenti all'interno Intensità, testa e tattica Così l'OriOra ha svoltato Contro Reggio Carrea è riuscito ancora una volta a esaltare i pregi della squadra Una prestazione perfetta grazie anche al lavoro di Petteway, Johnson e Brandt BASKET Una domenica che ricorderemo a lungo, una di quelle che rimarrà impressa nella mente e che un giorno sarà bello ricordare. La serata in memoria di Kobe Bryant è stata qualcosa di unico, un mix di emozioni, sensazioni forti sugli spalti e in campo. La coreografia della Baraonda Biancorossa è stata da brividi, una cosa spettacolare da tramandare a futura memoria. Poi la partita, la sfida contro Reggio Emilia, l'altra città in cui è cresciuto Kobe, sentita per l'ormai rivalità che esiste da diversi anni e per l'importanza della posta in palio. La squadra ha giocato alla grande tirando fuori dal cilindro una prestazione maiuscola di grande intensità e intelligenza tattica. Pistoia ha saputo resistere ai colpi iniziali di John- son-Odom che ha iniziato il match con l'intento preciso di chiuderlo anzitempo e ci sarebbe anche riuscito se non fosse che Pistoia gli ha preso le misure fino a renderlo inoffensivo. Quando sembrava difficile riuscire ad avere la meglio sugli avversari, ci ha pensato prima Terra Pet-teway dimostrando che anche lui è un giocatore che quando si accende sono dolori per gli altri e poi Justin Johnson con un ultimo quarto monstre. In mezzo c'è stata la grandissima prova di Angus Brandt, che ha messo il bavagli ai lunghi di Reggio Emilia portandoli a scuola, accompagnata dalle prestazioni di Za-bian Dowdell e Jean Salumu che sono state decisamente di livello. Tutto è andato come sperato e non era facile almeno per quanto riguarda il campo perché Reggio Emilia è una squadra forte, con ottime individualità che può far male a tanti. Domenica, però, c'era qualcosa di magico, di impalpabile che al tempo stesso si riusciva a percepire: l'unione tra squadra e pubblico. Il PalaCarrara è da sempre un fattore e non è un modo di dire: quando squadra e pubblico si fondono insieme diventa tosta per gli avversari. Anche perchè lo staff tecnico biancorosso ancora una volta ha azzeccato tutte le mosse. Il piano di provare a isolare Johnson-Odom, evitare che Cherry riuscisse a innescare i compagni, evitare rifornimenti ai lunghi, ha funzionato e non era tanto facile visto chi c'era dall'altra parte. Michele Carrea ancora una volta è riuscito a esaltare i pregi nascondendo i difetti della sua squadra e il risultato lo ha premiato. Ecco perché è stata una domenica perfetta e non poteva essere altrimenti dal momento che era dedicata a chi, come Kobe Bryant, ha sublimato la perfezione portandola ai massimi livelli fino a farla diventare arte. Maurizio Innocenti FATTORE PUBBLICO Decisivo anche il PalaCarrara: quando squadra e tifosi si fondono diventa tosta per gli avversari i - Te