irmulo"Janelidze parte verso Napoli con Trieste nel cuore «La squadra si salva» Il giocatore italogeorgiano spiega le motivazioni dell'addio «Non era semplice allenarsi con intensità ma non giocare» Lorenzo Gatto TRIESTE. Napoli chiama, Ja-nelidze risponde. Con entusiasmo, consapevole di abbracciare un progetto ambizioso in una piazza importante come quella partenopea. Chiusa l'esperienza triestina con la rescissione consensuale del contratto che lo legava all'AUianz, 0 giocatore italogeorgiano è pronto a rimettersi in gioco in serie A2. Lo vuole Pino Sacripanti, coach di esperienza che ha visto in lui il lungo ideale per aumentare il peso specifico della sua squadra e continuare la rincorsa ai play-off. «Dopo l'esperienza della scorsa stagione a Cagliari dove ho giocato per la salvezza - racconta Janelidze -ero alla ricerca di una piazza ambiziosa e alla ricerca di traguardi importanti. Ho parlato con Sacripanti, il coach mi ha spiegato che ha due centri che possono giocare insieme ma che, dopo la partenza di Spizzichini, ha bisogno di un'ala forte per equilibrare i quintetti». Janelidze arriva in una squadra che sta andando bene, ma risalita al settimo po- sto e rientrata in piena zona play-off grazie a tre successi consecutivi e alle vittorie contro Torino e Tortona che hanno dato entusiasmo all'ambiente. Non sarà facile ritagliarsi spazio e minuti, la serietà, ma la capacità di sacrificarsi e la dedizione al lavoro di un giocatore che a Trieste ha saputo farsi voler bene proprio per queste sue grandi qualità gli consentiranno di trovare presto un ruolo. «Il coach è stato chiaro -spiega Giga -: mi ha detto che la squadra è buona, si può fare bene e che l'obiettivo è centrare la qualificazione ai play-off per fare poi più strada possibile. Mi ha però anche avvisato che non mi può garantire minuti: sta quindi a me, come è giusto sia, guadagnarmi la stima dei compagni e di conseguenza il mio spazio sul campo». Janelidze è felice di cominciare la nuova avventura napoletana ma al tempo stesso anche triste per l'addio a una società e a una città che sono entrate nel suo cuore. «Mi dispiace tanto -sottolinea con forza -, perchè sono innamorato di Trieste. Proprio per questo, all'inizio dell'anno, avevo accet- tato di restare pur sapendo che avrei giocato poco. Non giocare mai, però, non è semplice. Perdi entusiasmo, ti alleni con meno intensità anche nel corso della settimana per cui arriva un momento in cui capisci che è giusto cambiare. Nei mesi scorsi erano arrivate offerte che avevo rifiutato, adesso credo sia il momento di andare». Fiducioso sul futuro, Janelidze continuerà a tifare per i suoi vecchi compagni. «Non posso neppure pensare all'ipotesi che Trieste scenda in serie A2. Ma sono ottimista, convinto che queste settimane di pausa possano servire per far crescere il gruppo e disputare un ottimo finale di stagione». Un'ultima battuta la dedica, Giga, per ringraziare i tifosi e più in generale la gente di Trieste: «La cosa che più mi lega a questa città è il fatto che, sin dal primo giorno, la gente mi ha fatto sentire un vero "mulo" e non un extracomunitario. Per me sono cose importanti e voglio ringraziare di cuore tutte le persone che mi hanno scritto per salutarmi. Mi sta scoppiando il cellulare, ma prometto che risponderò a tut- ti. E comunque ci rivedremo vo tra voi perché, da buon mi voio xe a Barcola su un presto. In estate sarò di nuo- "mulo" triestino, la vita che