« Sogno di alzare la Coppa nella mia città » Andrea Cinciarini, pesarese doc e capitano di Milano: «Voglio riscatto, nelle ultime due edizioni abbiamo subito eliminazioni brucianti» le ultime due stagioni siamo sempre andati fuori al primo turno, prima con Cantù, poi con Bologna. Personalmente, la cosa ancora mi brucia e giocare questa manifestazione a casa mia è un'occasione unica per riuscire a mettere in bacheca la terza: è un trofeo che considero prestigioso». Non sempre alle Final Eight vince la più forte o la favorita perchè «non dipende solo dal ro-ster o dal blasone, bensì dalla condizione fisica e dal morale con cui arrivi all'appuntamento». Rispetto alle stagioni precedenti, il play valuta meglio assemblato il roster di cui fa parte quest'anno: «E' stato più facile amalgamarci perché 4-5 di noi sono rimasti e quelli che sono arrivati sono giocatori di grande esperienza, come Scola e Cha-cho Rodriguez, che sanno come entrare all'interno di un gruppo. Coach Messina ha fatto il resto, la base delle sue squadre è sempre stata la coesione e anche gli allenamenti sono cambiati per raggiungere prima l'amalgama. Poi sta a noi esserci l'uno per l'altro». Andrea, che compirà 34 anni a giugno, non sa dire quando appenderà le scarpe al chiodo, anche perché trovarsi accanto uno come Scola che ne fa 40 tra poco è stato uno stimolo incredibile: «Luis è un professionista pazzesco, con lui ho instaurato un bellissimo rapporto: siamo entrambe fissati con il fisico, la palestra, l'alimentazione, è il nostro amore per il basket che ci spinge a tenerci in forma. Scola non vede un percorso che sta finendo, vive giorno dopo giorno, partita dopo partita, deciderà dopo le Olimpiadi. Quanto a me, sto bene e adesso non ci penso, so però che vorrei restare nel mondo della pallacane- Andrea Cinciarini al suo quinto anno in maglia Olimpia Milano «Il mio sogno, in quanto capitano di Milano, è riuscire ad alzare la Coppa Italia nella mia città, davanti alla mia famiglia e ai miei amici. Ci penso da quando è stato annunciato che quest'anno le finali si sarebbero disputate a Pesaro. Sarebbe davvero bellissimo». Andrea Cinciarini, pesarese doc, non si nasconde. Sa benissimo che in questa settimana tutti guardano all'Armarli Exchange, anche se lo scudetto è cucito sul petto della Reyer Venezia e l'ultima edizione delle Final Eight ha visto trionfare la Va-noli Cremona, che sarà fra l'altro avversaria dell'Olimpia nei quarti di finale. «Sono i detentori del trofeo, qualcosa significa, anche se rispetto a quella squadra hanno perso qualche giocatore importante, ma restano una formazione pericolosa, ben guidata da Meo Sacchetti che li fa giocare ad alto ritmo. Per questo - aggiunge Cinciarini - la difesa sarà fondamentale: in uno scontro secco non ti puoi affidare alle percentuali di tiro, che sono effimere, vanno e vengono, mentre la difesa è un fatto sicuro e si basa sull'unità di squadra». Al quinto anno con la maglia di Milano 'Cincia' ricorda ogni cosa della sua carriera e coltiva la sua voglia di riscatto: «Ne ho vinte due di Coppe Italia, appena arrivato all'OlimDia. mentre nel- stro, magari allenare ofare il dirigente, comunque continuare a vivere all'interno di un club, che sento la mia dimensione». Intanto 'allena' suo figlio Alessandro: «Ha quasi 5 anni e gli ho promesso che lo porterò a giocare nei campetti di Pesaro dove sono cresciuto. Sono orgoglioso che abbia la mia stessa passione, ma non gli ho messo io la palla in mano, se l'è presa da solo. Intanto lo farò scorazzare alla Vitrifrigo Arena, così com'è abituato a fare al Forum, dove ormai lo con