«Questa Virtus è cresciuta in fretta Scudetto? Siamo primi col lavoro» Il direttore generale Ronci: «Restiamo umili, vogliamo essere pronti a competere sempre al massimo» Paolo Ronci, a destra, con l'allenatore della Virtus Sale Djordjevic (Ciamillo) BASKET di Massimo Sei Ieri Uomo di poche parole, spesso spese nei momenti particolari quando è necessario metterci la faccia. E' l'identikit del direttore generale della Virtus Paolo Ronci che, arrivato un anno fa, si trovava per le mani una V nera contenta di andare alla final eight, mentre adesso è la squadra favorita della Coppa Italia da domani a Pesaro. «Ricordo che ci qualificammo -spiega Ronci - e fu una grande gioia. Allora entrarci era un traguardo, un anno dopo ci presentiamo da primi e con una partecipazione già certa in tempi brevi. È la fotografia della crescita verticale di tutto il club». Dove siete cresciuti? «Nell'avere le idee chiare sulle esigenze tecniche dell'allenatore e, quindi, nel prendere giocatori funzionali al suo modo di giocare per una squadra di dimensione europea come doti atletiche e fisiche, costruita attorno alla leadership tecnica di Milos Teodosic, l'investimento principe della proprietà a dimostrazione delle ambizioni su cui si vuole posizionare la Virtus». Siete partiti così bene che l'ambiente pensa che vincere sia scontato. Condivide? «Lo percepisco, anche se di scontato non c'è nulla e soprattutto non deve cambiare la nostra mentalità. Vincere è sempre difficile e in Europa ci sono tante formazioni che hanno una struttura tecnica importante e consolidata. Non è una corsa di cento metri, ma è un lungo cammino. Si deve essere orgogliosi di tornare a giocare le finali, competere per i titoli, senza eccessive celebrazioni o depressioni. Con equilibrio siamo ad una partita dai playoff di Euro-Cup: significherebbe essere tra le prime otto della competizione, tra le migliori 26 d'Europa con l'Eurolega». Nonostante l'esito, quindi, la partecipazione all'Intercontinentale è stata positiva. «E' stata un'esperienza che andava onorata e la squadra ha da- NESSUN RIMPIANTO «L'Intercontinentale impegno da onorare, anche se il gruppo aveva speso tanto» to il massimo che poteva in quel momento. Bisogna prendere atto del calendario senza commentarlo troppo e rendersi conto che i ragazzi hanno dato tutto, avevano speso tante energie fisiche e mentali contro il Parti-zan sapendo che la final eight era alle porte». I tifosi sono stati più freddi con l'EuroCup rispetto al campionato, per voi le priorità sembrano opposte. Perché? «Non devono essere fatte delle classifiche di questo tipo. Il campionato italiano è molto difficile, ma anche molto stimolante così come la competizione europea è importante perché oggi l'internazionalizzazione è una esigenza non solo commerciale, ma anche sportiva». La Virtus è da scudetto? «Dobbiamo essere pronti a competere ai massimi livelli sempre. Le parole di oggi su questo argomento hanno il sapore dello slogan, preferisco i fatti e dicono che siamo primi in campionato, frutto del lavoro a testa bassa in modo umile. 'Stay humble' si sente spesso da noi». Ha rilasciato poche interviste, c'è una domanda che non le hanno ancora fatto? «Tante. Credo di avere una storia professionale interessante vissuta più all'estero». © RIPRODUZIONE RISERVATA NESSUN RIPOSO Teodosic chiamato in nazionale Milos Teodosic dopo le final eight di Coppa Italia dovrà volare a Belgrado per il raduno della nazionale serba. In Virtus non saranno contenti, il programma era quello di concedergli un po' di riposo. Se l