GLI ITALIANI D'AMERICA I tre tenori Belinelli, Melli e Gallinari e quel legame speciale col Mamba Antonio Simeoli «My hero», il mio eroe. Tutto in due parole. Appena saputo della morte del suo idolo Robe. Poi, per giorni, sui suoi profili social le più disparate foto di Bryant, della marea di commozione mondiale. La foto delplayground dedicato al numero 24 dei Lakers a Napoli con tanto di gigantografia e colori gialloviola. Un'istantanea del "suo PalaDozza" a Bologna illuminato con i colori della squadra di Robe. «Per me era tutto», ha detto Marco Belinelli, 33 anni dei San Antonio Spurs. È l'unico italiano ad aver vinto un titolo Nba nel 2014 con gli "speroni" di Popovich e Tim Dun-can («e anche la gara da tre punti», ci ha corretto quando gli ricordavamo come in Italia venga visto come un modello dai giovani), potrebbe "tirarsela". Invece dice ai ragazzi: «Lavorate duro, sempre, io ho passato ore e ore in palestra, sognavo di giocare in Nba e ce l'ho fatta. Per quello sono orgoglioso che i ragazzi mi vedano come un esempio e sono pronto ad aiutare anche gli altri italiani qui, co- me sto facendo ad esempio con Nicolò Melli». Avete letto? Questa non è altro che la "Mamba Mentality», punto e basta. Leggete: «Pensavo fosse indistruttibile, invece è successa questa tragedia. È stata una cosa terribile», ha detto Belinelli di Bryant.«Ciao Marco come va?« Chiedeva Robe in perfetto itaiano. Emozioni uniche. «Indimenticabili -spiega l'azzurro-. Quella volta gli chiesi anche la maglia e la tengo a casa, conservata come un cimelio unico che terrò per sempre». Danilo Gallinari? Il 31en-ne degli Oklahoma City Thunder, oltre 19 punti di media in questa stagione, incrociò Robe per la prima volta nell'estate 2008. Prima stagione in America, Summei League con i Rnicks a Las Vegas. Bryant sta preparando nella stessa palestra le Olimpiadi di Pechino col Team Usa. Vuole conoscere l'italiano. Lo chiama "DanilolDani-lo! ». Emozione. «È stato forse l'unico giocatore contro cui l'ho percepita. Quella sensazione strana, come se stessi giocando contro Michael Jordan. Non mi era mai capitato prima, non mi è più capitato dopo», ha dichiarato Danilo, tra le "vittime" un anno fopo al Madison Squae Garden di New York di una delle (tante) serate in cui Robe era im-marcabile. Era il 2 febbraio 2009, Bryant segnò 61 punti, record del leggendario impianto per i giocatori ospiti. Ultimo cavaliere azzurro, Nicolò Melli. È sbarcato in Nba la scorsa estate, non ha giocato contro Bryant, ma è crescito a Reggio Emilia a tortellini, palestra e... i racconti sul Robe bambino che visse in città a seguito del padre giocatore della Reggiana. Di più. Quando papà Joe e il figlio nel 1999-2000 divennero per sei mesi co-proprietari dell'Olimpia Milano, al tavolo della trattativa vollero anche un vecchio amico, Leo Melli, papà di Nicolò. Uno che per finire in Nba sull'asse Reggio-Olimpia-Bamberg e Fenerbahce ci ha messo passione e duro lavoro. La Mamba Mentality. A proposito di Olimpia: da oggi e per tutte le Final Eight di Coppa Italia l'Armani Milano indosserà magliette speciali per Robe. Poi asta e incasso ai familiari delle altre vittime dell'incidente di Los Angeles.  "Gallo" e "Beli" in maglia Nuggetse Hornets con