LA POLEMICA Gli addetti ai lavori: arbitri fiscali con Trieste Le decisioni finali a Brescia accendono il dibattito: «Esagerato il tecnico a Dalmasson, ha condizionato il match» Raffaele Baldini TRIESTE. La pallacanestro è uno sport (anche) di centimetri, di decimi di secondo, di singoli fischi. La partita persa dall'Al-lianz Trieste a Brescia lascia in eredità diversi spunti sulla direzione arbitrale, marcati da un Eugenio Dalmasson in sala stampa, mai così lapidario: "esigo rispetto" lo sfogo del coach, in riferimento al tecnico preso per aver "invaso" il campo da gioco nel vivo dell'azione offensiva bresciana a 1 minuto e 14" dal termine sul 69-72 per ibiancorossi. In termini strettamente regolamentari la sanzione ci stava, se non fosse che violenta l'interpretazione del gioco, per cui due contendenti (Brescia e Trieste) meritavano di affrontarsi a suon di giocate tecniche; il ricevitore in questione, Abass, non è disturbato da Eugenio Dalmasson e può tranquillamente gestire il possesso offensivo. Sposando la tesi arbitrale, allora dobbiamo essere pronti a vedere domenicalmente una serie di "tecnici" affibbiati per slanci posturali dei timonieri oltre quella linea asburgica che delimita l'area in cui muoversi. A contrastare l'esasperata pignoleria della terna arbitrale, un allenatore navigato come Luigi Gresta (ex Cremona, Avellino, Scafati, Matera): «Tecnico a Dalmasson per un piede dentro il campo a poco dalla fine. Ci sono alcuni allenatori in Italia che stanno costantemente con i piedi in campo disturbando il gioco e non vengono mai puniti, perché intoccabili...» dalla pagina Facebook. La terna arbitrale di domenica ha palesato in diversi frangenti fragilità, come nella circostanza di non sentirsela di comminare a David Moss un fallo netto su DeQuan Jones a metà campo (antisportivo?) o dare l'antisportivo per un'esecuzione sommaria di Abass su Justice in entrata a canestro. Sensibilità diverse quindi durante l'arco della partita, ma anche sviste importanti. L'ex arbitro di serie A Silvio Corrias smaschera un ultimo grosso errore sul tiro di Juan Fernandez a 2" dal termine della partita, quello della disperazione: le immagini parlano chiaro, Hickman sulla rimessa fa rimbalzare nel passaggio al "lobito" la palla fuori dal campo, quindi con chiara infrazione. Conseguenza? Tiro da annullare e rimessa invertita a favore di Brescia, sempre con 2" da giocare. Tutto questo per sostanziare una condotta arbitrale gravemente fallace, "egocentrica" nel tecnico fischiato a coach Dalmasson, incoerente nel metro arbitrale durante l'arco del match. Ora che un fischio non materializzi l'alibi, quello su cui la squadra deve lavorare in palestra è limitare break pesanti dopo aver preso importanti vantaggi; il +16 al Pala Leonessa di Brescia grida ancora vendetta. Nella lunga pausa ci sarà modo anche di mantenere il ritmo partita al "Memo-rial Gabriele Santon" contro la De Longhi Treviso, il giorno 22 Febbraio alle ore 17.00 presso il Pala Cicogna di Ponzano Veneto; biglietti acquistabili direttamente al palasport al prezzo di 10 euro. y:RIPRi Cinzii INE RISERVATA L'ex allenatore Gresta «Ci sono alcuni che stanno costantemente con i