Sciarpa Fortitudo al collo Famiglia aggredita in centro Padre, madre e figli avvicinati da tre giovani con cappucci in testa L'agguato alle 17 lungo il Corso: «Sono stati presi a calci per quella stoffa» Una famiglia bolognese, padre, madre e figlio adolescente, è stata rapinata ieri pomeriggio alle 17 lungo il Corso XI Settembre. Rapinati non di soldi, ma di una sciarpa. Quella con i colori della Fortitudo, squadra di basket bolognese che proprio ieri scendeva in campo per i quarti di finale di Coppa Italia contro il Brescia. A raccontare tutto è Marcella C dipendente della sede centrale di Ubi Banca, che al telefono dice: «Ero appena uscita dal lavoro, quando mi sono accorta che davanti al negozio Tezenis stava camminando questa famiglia con una sciarpa al collo. Era tranquilla. Improvvisamente però, si sono affiancati tre giovani, con dei cappucci in testa ma senza altre sciarpe addosso. Hanno spintonato la famiglia davanti a me, e poi uno di questi sconosciuti ha dato un calcio in pancia all'uomo che non è caduto pur barcollando. LA PASSANTE SOTTO CHOC Le vittime hanno minimizzato cercando di dare conforto alla testimone impaurita Un altro malvivente gli ha strappato via la sciarpa dal collo per poi fuggire, lo sono rimasta sotto choc. Sono accorsa da questa famigliola - continua Marcella - ho chiesto loro se avevano avuto paura e dolore, ho fatto chiamare il 113 e poi qualcun altro ha avvisato i vigili urbani. Sono arrivati prima questi mentre la polizia non l'ho vista. Ma ero preoccupata per quell'uomo preso a calci. Ha guardato fuggire via i suoi aggressori i quali hanno imboccato via Toschi Mosca. Pensavo di chiamare il 118 ma l'uomo mi ha detto di no, mi ha come tranquillizzato lui dicendo che rapinare sciarpe tra tifosi è normale, giustificando il gesto come una specie di bottino di guerra che tra opposte tifoserie ogni tanto si contendono. Mi sembrava di sognare: avevo ancora negli occhi l'aggressione a calci in pancia che aveva subito quest'uomo che avevo davanti a me con la moglie e il figlio, presumo, e lui stesso mi stava confortando per quanto accaduto, come se la vittima fossi io. Non metto in dubbio che ho avuto molta paura per un'aggressione violenta e inaspettata avvenuta sotto i miei occhi ma avere il conforto della vittima mi ha sorpreso non poco. Poi io sono andata via e anche