Il sogno si spezza all'ultimo tiro Grande prova degli under 18 della Grissin Bon che ancora una volta arrivano a un passo dal titolo Venezia trascinata da Casarin, Reggio lotta punto a punto e manca due volte il canestro per l'overtime Giannini grande protagonista dell'avvio del match, qui contrastato da Biancotto VENEZIA GRISSIN BON REYER VENEZIA: Candotto 6, Berdini 6, Casarin 22, Biancotto 12, Bolpin, Cravero, Chappel-li, Bellato 2, Possamai 12, Kovacs 2, Kiss, Grani. Ali. Buffo. GRISSIN BON REGGIO EMILIA: Merini 2, Carta, Soviero 20, Giannini 14, Ricco, Maddalo-ni, Soliani, Besozzi 2, Codeluppi, Lusvarghi 2, Cham 11. Diouf 8. Ali. Menozzi. Note: parziali 21-11, 37-32, 51-45. Come lo scorso anno, ad un passo dal traguardo. Alla Vitrifrigo Arena di Pesaro si ferma in finale il sogno degli under 18 della Grissin Bon, nella seconda edizione della Next Gen Cup, una sorta di Coppa Italia di categoria, riservata alle formazioni baby delle squadre di serie A. Dopo la sconfitta della scorsa edizione contro Trento, stavolta è la Reyer Venezia a imporre l'alt ai boys terribili di Menozzi che perdono l'atto conclusivo, unico match in tutta la competizione da cui escono sconfitti. La partenza della Reyer è travolgente (6-0) e il primo canestro reggiano arriva solamente dopo tre minuti con Ibrahima Cham. Ma è soltanto un fuoco di paglia perché prima Biancotto poi Casarin dettano legge in attacco e sotto le plance (17 rimbalzi di cui 6 offensivi nel primo parziale), mentre Reggio si aggrappa a Giannini e Diouf. Dopo il massi- FINALE DA BRIVIDI C'è l'occasione per pareggiare, ma Giannini e Soviero Alberto Besozzi premiato: alla Next Gen Cup è stato il migliore per meriti scolastici noti tTOVcl flO la tripla mo vantaggio lagunare (25-13 al 12'), è ancora Giannini, stavolta coadiuvato da Soviero, a suonare la carica (25-20 al 14'). Venezia si aggrappa al suo leader Casarin che sigla la prima tripla del match al 18' (35-26) ma la Grissin Bon ha un altro ruggito e, prima dell'intervallo lungo, piazza un mini-break con Besozzi e Giannini. Al rientro, Venezia fa la voce grossa con l'asse Ca-sarin-Possamai, ma per l'ennesima volta Reggio non ci sta: Cham inchioda la schiacciata, Soviero lo segue a ruota e ancora Cham riporta i reggiani a contatto (47-45 al 27'). Coach Buffo ordina la zona e Reggio va fuori giri prima dell'ultimo periodo, ma Menozzi trova le contromisure e un tap-in di Momo Diouf consegna la parità al match (51-51 al 32'). Casarin risponde con una tripla, ma i bian-corossi ripartono al contrattacco e, con una bomba, capitan Soviero regala il primo vantaggio ai suoi (54-55 al 33'). Ancora Casarin firma un break di 4-0 ma Soviero pareggia con un'altra tripla (58-58 al 35'). La posta in palio è enorme e la palla scotta: dopo un canestro del lungo azzurrino Possamai, Venezia gioca il jolly con il bomber Berdini, rimasto finora in ombra, che porta gli orogranata a +4 (62-58 al 38'). Si arriva all'ultimo minuto dopo 1*1/2 ai liberi di Soviero: la Grissin Bon ha le occasioni per pareggiare, ma Giannini e Soviero non trovano la tripla per impattare e Venezia può esultare. Resta da applausi l'avventura dei biancorossi che ora torneranno a concentrarsi sul campionato e, con questo carattere, sognare in grande non è davvero proibito. Cesare Corbelli COACH MENOZZI «Rabbia per il risultato, ma questa esperienza ci farà crescere» È davvero grande l'amarezza per la finale persa, ma coach Andrea Menozzi (foto in basso) guarda avanti e analizza gli spunti positivi emersi a Pesaro. «In questo momento - attacca Menozzi - i ragazzi sono arrabbiati per il risultato ed è giusto che sia così, lo sono anch'io perchè penso che non avremmo demeritato. Abbiamo ancora parecchi ragazzi che sono dei neofiti per il livello di questo tipo di competizione e lo abbiamo pagato. La cosa positiva è che questa esperienza ci aiuterà sicuramente per fare dei passi in avanti». Aveva chiesto consistenza mentale ai ragazzi. Nell'andata dei quarti con Cantù avete trovato la forza per rimontare da -15 e siete arrivati a un passo dal trionfo. È soddisfatto della risposta della squadra? «Nella prima partita abbiamo fatto fatica, l'impatto per qualcuno dei ragazzi era importante e non era pronto. Ci siamo aiutati con la zona e da lì abbiamo preso fiducia, ci siamo accesi prendendo energia dalla difesa. Le due partite successive sono state ottime: la semifinale non è stata bellissima, però è stata una partita di maturità per il controllo della gara. La finale si è giocata sui dettagli dove dobbiamo migliorare». In finale vi è mancato per infortunio un uomo chiave come Carlo Porfilio. «È vero, però è stato sostituito con Marco Giannini in funzione di questa partita, quindi non è stato un fattore. Detto questo, mi dispiace che abbia perso questa opportunità, se la sarebbe meritata perché viene da due mesi ottimi, soprattutto per l'atteggiamento e l'esempio positivo verso tutti». Che cosa vi portate dietro da questa avventura, anche per il campionato? «I più giovani hanno visto il livello che li aspetterà. Vorrei ringraziare lo staff tecnico e sanitario che ci permette di rimanere costantemente ad alto livello. Ora bisogna fare in modo che questa esperienza ci renda più solidi e consistenti, in campionato a volte siamo discontinui e l'aspetto mentale farà la differenza». I baby biancorossi però non sono bravi solo in campo, ma anche a scuola. Durante la kermesse è stato premiato il quintetto della Next Gen Educational, ovvero i migliori giocatori della Next Gen Cup che si sono contraddistinti per meriti scolastici. A vincere è stato