Tremila cuori biancazzurri: l'Happy Casa lascia il segno In aereo, treno, pullman e auto: esodo dei tifosi per una straordinaria avventura La speranza di coronare il sogno del trofeo, ma alla fine l'applauso va anche a loro Roberta GRASSI La destinazione del treno altro non è stata che un favoloso (comunque) presagio: Brindisi -Venezia, il Freccia-bianca che ha condotto la squadra a Pesaro pei- disputare le Final Eight di basket. «Se vinco domani, gioco anche sabato», diceva al telefono uno dei ragazzi. Scaramanzia, si. Ma anche quel tocco di umiltà che serve a fare le cose in grande. E insomma, il weekend, come fu lo scorso anno, si è allungato fino all'ultimo giorno. Fino alla finale proprio con Venezia campione d'Italia. Persa si. macon onore. Blindisi si è mobilitata. Migliaia i supporter che in più riprese hanno raggiunto la città sede della suggestiva Vi-trifrigo Arena: lOmila posti, quasi tutti occupati Durante le partite della Happy Casa, il palazzo si è vestito di bianco e azzurro quasi per intero. Rumore, tanto rumore. Braccia alzate, come sempre accade quando sul parquet c'è la New Basket, un seguito da fare invidia a qualsiasi piazza cestistica d'Italia. La story di una impresa eccezionale, la seconda in due stagioni (a Firenze nella scorsa edizione, Brindisi fu sconfitta dalla Vanoli Cremona), è narrata nelle immagini dei fotografi, degli appassionati, gli scatti che hanno invaso il web. Dai volti sbigottiti degli indigeni e dei sostenitori delle altre squadre. I brindisini hanno invaso Pesaro (e dintorni). Nel giorno della finale era quasi impossibile trova re i\n hotel in zona a prezzi ragionevoli: sold out per i biglietti già in mattinata. La prima gara i ragazzi di coach Vitucci l'hanno disputata contro Sassari, bestia nera. Quel Sassari di Gian-marco Pozzecco che tanto filo da torcere ha dato alla Stella del Sud e contro cui i pugliesi partivano, sulla carta, da sfavoriti. In molti, fra i tifosi, avevano optato per il solo biglietto di venerdì 14, San Valentino a spicchi incorniciato nelle immagini proiettate in un me-ga cubo interattivo arrivato dall'Nba e montato sul tetto dell'arena pesarese. Poi, l'inevitabile scelta di prolungare il soggiorno. Sabato, il vero esodo. Treno, automobile, pullman. Sotto lo sguardo vigile della Digos che ha monitoratoglisposta-nienti e controllato che non vi fossero contrasti fra tifoserie, disordini che avrebbero rovinato una splendida pagina di sport e sportività. Per l'esito della gara di sabato sera, contro la Fortitudo Bologna, gli addetti ai lavori avevano solo certezze. Ma si sa bene, tutto può succedere. È accaduto che Brindisi ha dato spettacolo. Ha stravinto ancora, questa volta con un verdetto ben definito già prima dell'inizio dell'ultimo quarto. Festa, gioia, applausi. Finale con la Umana Venezia Reyer, rivincita della Su-percoppa giocata a Bari a settembre, persa in semifinale proprio contro i lagunari. Sul treno a questo punto ci è salito anche il sindaco, Riccardo Rossi che aveva già postato su Facebook note di ammirazione per la squadra della sua città. E che ha voluto testimoniare, personalmente, la soddisfazione per un risultato che (comunque fosseandata)sisarebbe rivelato straordinario. Sulle immancabili note di "Somebody to love", ancora una volta il sipario. La Vitri-frigo Arena ha tremato di brindisinità, anche alla fine della gara, nonostante il verdetto. Ha acclamato la squadra al momento della premiazione. Seconda, ma avvolta d a u 11 ab braccio spetta-colare. L'abbraccio dei tremila e passa tifosi in maglia bian-cazzurrache comunque, nonostante una prestazione grigia, hanno fatto sentire il proprio calore. La sconfitta, seppur amara, non ha cancellato l'impresa. il RF RC0U213HE fflS£R^*Ti Grande passione lacrime e gioia: sulle tribune l'altra partita del popolo brindisino Delusione Marino: come lo scorso anno ha vinto chi ha riposato un giorno in più Questa volta ci avevano creda -to davvero, tutti. Primo della lista il presidente della New Basket Brindisi, Nando Marino, che ovviamente ha guardato l'intera partita trepidante. A Pesaro, con tutta la sua fami-glia. Incluso Tullio, il figlio e general manager e il nipotino: stesso posto, senza muovere un passo. «Abbiamo fatto comunque una impresa incredibile», commenta a caldo. Ma gli si legge in faccia che avrebbe spelato in qualcosa di più. Se così non fosse, del resto, non ci sarebbe ragi one di con-tinuarea investire, a programmare. A realizzare un progetto eh e anno d opo anno appare sportivamente sempre più solido. «C'è da rilevale un dato di fatto», ha subito spiegato Ma- rino, senza polemica alcuna,, «che anche quest'anno ha vinto la squadra che ha potuto riposare ungiomo, a differenza nostra. Ma è così, alcuni fra i nostri ragazzi non hanno giocato ai loro soliti livelli, capita per la tensione, per tanti fattori. Non siamo abituati forse a circostanze così rilevanti, e probabilmente anche questo ha avuto un ruolo. Ma questa partita non può assolutamente cancellale lo spettacolo che Brindisi ha dato nei giorni scorsi». L'impresa vera è stata Sassari, nei quarti di finale. Una squadra tosta, parecchio difficile storicamente per Brindisi. Lagara?Unoshow. La vittoria (a tratti sperata) un'iniezione di adrenalina. La risposta del- la città è stata entusiasmante anche per la società: abituata adottenereda Brindisi un supporto incredibile, ma ancora una volta sorpresa per la mobilitazione che c'è stata. Sabato sapevano tutti, anche le pietre, che sarebbe stato più facile. Marino lì, in primissima linea a tifare per i suoi.Afesteggiaresul parquet a fine partita. A inneggiare ai supporter brindisini che hanno riempito una intera curva come nessuna delle tifoserie che hanno seguito le proprie squadre alla Vitrifrigo Arena ha saputo fare. Una bella storia, per il secondo anno consecutivo. L'anno scorso fu Cremona, quest'anno Venezia. L'a mio pressi mo si ved là di re- plicare, di riprovarci magari con qualche chancein più. Per il momento c'è la regu-lar season, ci sono ancora impegni da onorare e obiettivi da raggiungere. Si ricomincia, una volta spente le luci del palazzetto di Pesaro che è stato allestito per le glandi occasioni. Resta l'amaro in bocca per la Coppa non alzata, la gioia per aver conquistato conninque un posto nell'Olimpo: Brindisi tornerà a giocare la Supercoppa, in quanto finalista delle Final Eight dall'epilogo alquanto inedito. Brindisi ha comunque brillato, da Stella del Sud. Una squadra unita, assetata di vittoria, ingrado di accendere il pubblico e di entusiasmare anche fuori dai confini pugliesi. R.Gra. Il presidente Fernando Mari